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Articoli in neoprene: come tamponare gli odori nauseabondi?
marittimo:
Io rivolto i capi e li lavo immediatamente dopo l’uso in acqua tiepida dolce alla quale aggiungo un pochino di sapone Sole in polvere per bucato a mano. Uso una bacinella larga e faccio circa 4 o 5 passaggi di immersione e di risciacquo. Poi appendo i capi (sempre rivoltati) in ambiente asciutto e ventilato usando delle grucce in modo che restino più aperti possibile e l’aria possa circolare bene anche all’interno senza creare muffe.
Mai sentito odori sgradevoli. Solo quelli del neopreme nuovo e del sapone Sole ;)
Vittorio Pongolini:
Tante proposte ma poche rispondono alla domanda: quello che serve è soprattutto una rapida eliminazione dei cattivi odori, in stagione invernale e con messa in asciugatura in locali protetti, non in estate con 30 gradi e al sole perché così son capaci tutti. Mi sa che, sostanzialmente, dovrò impiegare più tempo per i risciacqui da fare sistematicamente e proverò ad usare quel prodotto per la biancheria profumata che mi ha scritto Marco e a scordarmi i prodotti a base di ipoclorito di sodio (per le scarpe in neoprene però la proverò diluita perché non si rovina praticamente niente e secondo me toglie bene gli odori). Da Giovanni, che usa la negazione toscana, starò…alla larga! Giovanni, la muta va lavata, benedetto! Se sei di Pisa capisco la nota frase toscana "Meglio un morto in casa che un pisano all'uscio!". Scherzo ovviamente, ognuno faccia ciò che crede.
Un'altra questione: suda di più un fluviale od un marino? Secondo me un marino, ma l'acqua salata ha più potere tamponante sui cattivi odori, seppure il sale non è il massimo da mantenere addosso.
Per finire concludo con una immagine, quella del riparatore di mute e giacche d'acqua di Milano, "L'Artigiano del Mare", soggetto credo unico nella metropoli lombarda, che sta maneggiando la mia giacca d'acqua fluviale per sostituire polsini e colletto ormai andati. Un po' caruccio ma lavora in regime di monopolio e s'è inventato un lavoro proficuo. Se ci sono altri simili in giro per Milano e l'Italia segnaliamoli.
Giovanni Fantozzi:
Vittorio noooo, un son pisano ......moccolo .......sono lucchese ....è per quello che un la lavo la muta ,almeno mi dura di più ;D. Siamo tirchi di fama .
No davvero quando asciutta puzza pochissimo , l'unica cosa sono i calzari quando umidi....Mamma mia che odore , ma alla fine chissenefrega . tanto sono quasi sempre da solo .
Saluti a tutti .
marco ferrario (eko):
Vittorio, aggiungi al coccolino un poco di anticalcare, va bene anche l'aceto bianco, necessario soprattutto dopo un uso marino.
stefano caprile CCN:
Un buon canoista a da puzza'! Il buon profumo che si sprigiona dalla sacca delle mute quando ti accorgi che ti sei dimenticato di stenderle ad asciugare dopo la discesa di 3 giorni prima, è un fattore distintivo del canoista DOC! ;D :D
Scherzi a parte, l'odore di urina che emette non tanto il neoprene, quanto piuttosto il filato spandex usato nel tessuto elastico di rivestimento, è purtroppo una peculiarità di questo prodotto che è a base di Poliuretano (e quindi un polimero uretanico).
Lavaggi frequenti possono contenere il problema, ma non risolverlo. In ogni caso non usate mai prodotti che contengano cloro (come la candeggina), perchè il cloro fa degradare velocemente lo spandex, e quindi la vostra muta potrete buttarla via dopo pochi lavaggi.
Anche in piscina, a dire il vero, non andrebbe mai usata una muta a cui tenete. la muta bella tenetela per i fiumi, in piscina ad allenarvi con l'eskimo andateci con quella vecchia ormai da buttare.
E' stato recentemente messo a punto un elastomero non a base poliuretanica dalla ditta XLance. Si chiama XLA. Ha la caratteristica di resistere al cloro.
Non ho ancora visto in commercio mute rivestite con questo prodotto, mentre esistono già costumi da bagno. In questo caso sarà più facile lavarla anche con prodotti a base di cloro, ed in ogni caso non puzza come il poliuretano quando inizia a degradare.
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