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Corsica e dintorni: diario di una settimana da ricordare
ZiMario:
La mente è fissa li, tra i colori, gli odori ed i rumori del fiume.
Tornato nel letto di casa, quasi rimpiango il bagagliaio della mia auto che ogni notte si trasformava in una calda alcova e di giorno ospitava mute, caschetti, salvagenti e vestititi di canoisti di mezza Italia. Mi rendo conto di essere persona semplice. La sequenza: buongiorno-fame-cesso-canoa-birra-fame-buonanotte mi riempie sino all'inverosimile ed è forse l'unica sequenza vitale che mi fa sentire davvero libero.
Una settimana a dir poco grandiosa, tempo splendido, fiumi spettacolari, grande affiatamento e spirito goliardico della squadra composta da: Maurizio Beccafichi, Giovanni Torzoni, Giampaolo Piazza, Andrea Musto, Michele Rinaldi, Mario Adolini, Maurizio Fanciullo, Daniele.
Ben sette discese in sei giorni e tutte di grande rispetto:
24/4: Golo (tratto alto)
25/4: Calasima, Golo (tratto alto e sbarco al lago. Quel giorno 6 ore di canoa e non sentirle !
26/4: Liamone alto
27/4: Restonica (tratto alto, dal ristorante al primo ponte: 2,2 km)
28/4: Orbo
29/4: Travo
Durante il nostro soggiorno ci siamo incontrati con Vladimiro Farina (indiscusso Capo macchia), Patrik Consalvo (che, come dice lui, quest'anno gli è andata di "culo"), Massimo Marini, Nicola Paglino, Emanuele Foschini, Carlo Sbrenna, Fabio Rizzo, Paolo Addabbo... insomma mezza Roma dal Prenestino ai Parioli (mancava solo er vigile de piazza Venezia) ed il gruppo si è animato ancor di più. Vi lasciamo immaginare i racconti di Nicola (Pigo) che dopo cena allietavano fino all'estremo le nostre serate.
Tanta amicizia, simpatia, preparazione tecnica e soprattutto voglia di fare tanta pura canoa.
A breve foto e video sul sito della scuola www.kayakfeelyoufree.it e sul blog www.kayakfeelyoufree.blogspot.com
10, 100, 1000 Corsica !
In attesa di aprile 2009, Feel you Free.
Mario
www.kayakfeelyoufree.it
luca zucchetti:
purtroppo rientrato..........
7 giorni di sole..............
6 giorni di canoa : GOLO - CODI - RIZZANESE - LIAMONE ALTO - RESTONICA -TAVIGLIANO...................
1 pagaia rotta(Remo)...............
1 casco rotto (Pante)...................
2 spalle strapazzate(Pante-Checco).................
18 ore di canoa...................
1 giorno al mare.....................cotti!!!
Gruppo perfetto per scendere i fiumi della Corsica.............
x chi non era in Corsica............IMPAZZIREEEEEE
maurizio beccafichi:
What am i doing here? (Che ci faccio qui?)
Prendo a prestito dal mio amico Bruce Chatwin questa domanda che mi rivolgo ogni volta che con il corpo torno da un viaggio pervasivo a livello emozionale. Già, il corpo torna in mezzo al rumore e a spazi spesso troppo antropizzati ma l'essenza di noi ritorna indietro sempre un pò dopo.
E rimaniamo qualche giorno con quella faccia ebete ed indecifrabile ai ben pensanti con i nostri occhi persi dentro il caleidoscopio di colori, profumi, emozioni che la Corsica, questa volta la Corsica, ci ha lasciato.
Ho provato questa sensazione la prima volta di ritorno dall'India, ero poco più di un adolescente ed ora che sono un uomo fatto la canoa, la mia amata canoa, anche a volte solo con l'uscita domenicale, come per magia me la fa riprovare.
Zi Mario ha descritto benissimo la settimana corsa, tanti fiumi meravigliosi ed uno in particolare sontuosamente severo: la Restonica nei suoi due kilometri più pendenti, sole sempre, tanti amici, tante sbucciature, un culo e tre canoe seriamente danneggiate (per par condicio Patrik, Magnum,Habitat,Mamba), cene deliziose anche grazie alla sorpresa Pigolino e zero trasbordi se non ricordo male.
Saluti.
Maurizio Beccafichi Hsk.
Luigi Garioni:
Giocando ai corsari
C’era una volta, un enorme, granitico sasso chissà come e chissà quando cadde tra Tiguglio e Sardegna.
Un’impronta, una mano, un dito verso l’alto irrispettoso, non si sa se per meraviglia o per un disgraziato sorpasso, ognuno l’intenda come meglio gli aggrada, di fatto è la e la resterà.
Passano gli anni, secoli, millenni, ma vento, pioggia, neve e tempeste marine solo esili rughe scolpiscono qua e la.
Tanto basta al castagno, al leccio, al faggio, e al pino di fornirgli verde una chioma.
Già potrebbe bastare a scambiare quel semplice masso con un prezioso smeraldo incastonato in azzurro di acqua marina, ma un profumo di gelsomino, di mirto, di rosa, e di mille altri oli essenziali si rincorrono nel vento pronti a creare il paradiso terrestre. Di più, a un giardino dell’eden occorrono fiori di mille colori ed ecco asfodeli e pervinche e un manto di crochi rubano gli occhi ai quei pochi di umani.
Un traghetto e si è la, se la stagione è propizia l’acqua non manca e d’argento dipinge i meandri segreti dal nome antico di Golo di Vecchio, di Travo e Liamone e che dire di Orbo di Asco di Porto e Restonica, ma ancora c’è il Fangu c’è il Taravo e Tavignano e Rizzanese e……
Non serve pagare il biglietto la giostra comincia e chi si butta godrà. Giochiamo ai corsari sulle nostre barchette allungando lo sguardo al fondo del salto scordando il passato e mille viltà.
Dolori alle ossa, pagaie spezzate canoe graffiate condite di ottimo vino alla sera sarà.
Ora il gioco è finito si torna al dovere alla norma, ma un po’ più sicuri di essere vivi in me resterà.
Chi ci è stato lo sa e agli altri auguriamo domani, chissà.
Ciao gigi
Marco Panebianco:
Massimo,
leggo solo adesso il tuo bellissimo racconto della Corsica di ritorno dal Congo, purtroppo in viaggio per lavoro.
Spiega al "nonno" che mi deve ancora baciare i "maroni" come promesso perche' non credeva che riuscissimo a fare il Liamone integrale in giornata, in 3 e con autorecupero a piedi anche se con qualche trasbordo chiave per il numero limitato dei componenti.
Riguardo al “saltare a destra centralmente sulla pietra” intendevo scrivere: "dopo il primo passaggio di 6' della goletta del Liamone basso, c'e' un salto difficilmente ispezionabile da fare nel ramo di destra saltando centralmente sulla pietra coperta da 10 cm d'acqua. Al passaggio successivo a soglia, state centrali sull'onda e cadendo seguite la lingua ad S che vi troverete davanti evitando i due buconi laterali, poi tranquillo".
Sono contento che avete evitato il trasbordo, meglio fare la goletta piuttosto a nuoto.
Noi avevamo una pagaia di scorta in tre, ma anche un mambone gia' rotto. Le carrucole e code di vacca mancavano, ma non il pranzo che abbiamo degustato allo sbarco del tratto alto. Purtroppo il melone che il Bat teneva in punta e' scomparso tra i flutti allo sbarco finale con nostro grande disappunto.
Un saluto,
Marco Panebianco
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