Spazio Kayak (e canoa) Fluviale e Torrente > Corsi indoor e outdoor

Sei Istruttori del Cai indagati per la morte dei scialpinisti.

<< < (2/3) > >>

Lorenzo Molinari:
Nel caso citato da Toio -  è vero - c'è un'evidente responsabilità da parte degli istruttori ma non è sempre così: non sempre le cose sono chiare. Spesso un gruppo si muove in montagna o su un fiume senza scopi didattici e spesso i partecipanti riconoscono un ruolo di leader o di capo gruppo o di più esperto in uno o più membri di un gruppo di amici o persone che si sono aggregate per l'occasione, investendo queste di responsabilità nei confronti degli altri.
In caso d'incidente prima che venga verificata l'assenza di responsabilità civili o penali del leader o titolato o più esperto nell'accaduto - sempre che non ve ne siano - è possibile che si passino notti insonni  (e non solo per il dispiacere dovuto all'incidente) e che si debbano sborsare migliaia di euro in avvocati.

Quindi, come spesso viene consigliato ai più esperti o titolati di un gruppo di amici che si ritrova per andare in montagna, muovetevi preferibilmente con persone di cui conoscete capacità ed esperienza e intervenite immediatamente se notate qualcosa o qualche comportamento che possa compromettere la sicurezza, così come intervenite prontamente in caso d’incidente, innanzitutto e ovviamente per il bene e l’incolumità del gruppo ma anche – egoisticamente – per evitare eventuali conseguenze legali.

Giuseppe Spinelli:
salve a tutti.
A mio modesto avviso la Legge attribuisce la responsabilità dell'accompagnamento con un livello di assunzione via via crescente a seconda del divario che separa il più esperto dal meno esperto, al più "alto in grado" sia che abbia un titolo specifico o meno.
Gli esempi da me trovati sono sostanzialmente in riferimento alle escursioni in montagna ma valgono anche per quelle in kayak.

Per una migliore comprensione invito a leggere:

http://www.passionemontagna.com/PM_blog/it/it-responsabilit-civile-nelle-escursioni-tra-amici.html
https://trekking.it/i-nostri-consigli/certificati-medici-escursionismo.html
http://www.ae-vfg.it/web_v/doc/responsabilita.pdf
http://csikayaksarnico.altervista.org/joomla/attivita/77-a-2016/108-responsabilit%C3%A0-civile-nelle-escursioni-tra-amici.html

Poi nel caso di escursione fra amici è il danneggiato che deve dimostrare la "colpa" dell'accompagnatore più esperto.

In ambito FICT noi assicuriamo i nostri tecnici anche per RCT nel momento in cui stanno tenendo Corsi di formazione, addestramento e quando operano per nome e per conto FICT nei raduni.

Giuseppe Spinelli
Presidente
APS FICT

Lorenzo Molinari:
"Poi nel caso di escursione fra amici è il danneggiato che deve dimostrare la "colpa" dell'accompagnatore più esperto."

Nel malaugurato caso in cui vi fosse un morto, poiché questi – ovviamente - non potrebbe dimostrare eventuali colpe altrui, ci penserà un magistrato e la situazione potrebbe complicarsi un poco e diventare assai onerosa per il titolato, per quanto possa non aver danneggiato nessuno.
Se poi non vi fossero testimoni, perché il gruppo era formato da due sole persone, la situazione si complicherebbe ulteriormente.

Le mie considerazioni intendono semplicemente riportare la dovuta attenzione al tema di cui si discute, mentre mi pare che talvolta si tenda a sottovalutare situazioni che, per quanto estreme, sono assolutamente possibili.

Lorenzo Molinari:
Grazie Giuseppe, molto interessante soprattutto il terzo dei documenti che hai linkato e a cui mi associo nell'inivito alla lettura.

Vittorio Pongolini:
Beh, è un bel...formicaio di situazioni. Io ho delle mie idee - anche confrontate verbalmente con V. Zacchi che è esperto per queste cose - e delle proposte, ma sto ancora aspettando che si definisca meglio la questione con altri interventi.
Ricordo perfettamente , Lorenzo, nella gola del Kallaritikos in quasi piena, la situazione pesante che si è creata con la ragazza di Paestum - mi sfugge il nome - nonché quando decidesti di non imbarcarti in Corsica, se non vado errato, sul Travo.
Ho letto anch'io i documenti linkati di Giuseppe e li trovo molto utili per conoscere  più approfonditamente l'assunzione di rischio a cui andiamo incontro, praticamente sempre, qualora succedano fatti pesanti che possono portare addirittura a decessi.
Quindi, per fare un po' il punto della situazione, bisogna trovare delle soluzioni da seguire: A) quando qualcuno che conosciamo o no, si aggrega o partecipa ad una escursione insieme a noi. Se si mette nei pasticci, genericamente parlando, con il limite del decesso, dobbiamo fare in modo di prevenire i problemi a tutti i costi. Costui ti può trascinare in una serie di guai pesantissimi. B) quando si organizza o una normale escursione, una gita sociale o un raduno, è indispensabile che si evitino le più nefaste conseguenze. Ci si deve come Certificare contro i rischi, in primis parlando apertamente e assumendo dei testimoni. C) se veniamo ingaggiati come organizzatori e accompagnatori, le ASD o la FICT o la FICK, in generale le associazioni, devono garantire assistenza legale civile e penale agli accompagnatori. D) quando si accompagnano dei minori l'assunzione di rischio è altissima. Essi ci vengono affidati perché ufficialmente "incapaci di intendere e volere".
Lo so, mi immagino che dopo quanto riferito, ci sia una stretta notevole sulla apertura da parte dei soci delle associazioni a rendersi disponibili se non vengono ottemperate determinate condizioni, ma, anche come abbiamo visto fin qui, il rischio va prevenuto e certificato attentamente.

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa