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a che serve il gilet?

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Andrea Ricci:
Riapro per l'ennesima volta il dibattito sul gilet.
Preciso che mi riferisco alle acque aperte: mare e lago.
Limito la discussione alla ragione, non alla normativa.

Chi va in nave non indossa gilet, chi va in barca non indossa gilet, chi nuota non indossa gilet; e tutto secondo me ragionevolmente.
Domando quindi: perché chi va in canoa dovrebbe indossare il gilet, come pretendono alcuni? Non trovo un motivo ragionevole per questo preteso obbligo.

Analizzo per confronto le cinture di sicurezza in auto:
Pericolo: urto con veicolo che precede o che segue e conseguente craniata sul cruscotto.
Rischio: basso, se conducente accorto; ma imprevedibile e dagli effetti devastanti.
Rimedio: cinture di sicurezza sempre allacciate.

Chi si cimenta in una risposta per i nostri gilet sulla base dell'esempio sopra?

santino spada:
 L'aiuto al galleggiamento ( gilet  ) Serve come nel caso della terza riga dove parli delle cinture , nota bene la parola imprevedibile , in quella parola hai detto tutto .
Io per mia fortuna ho visto , non  mi è successo , un kayak ribaltarsi con un passaggio vicino di un motoscafo , perciò valuta bene se sei lontano dalla riva con un poco d'onda cosa puoi fare .
Si ci sono un mare di cose che puoi fare , ma altrettante cose ti devono andare bene.
Io ad ogni caso ti ho risposto così giusto per cronaca , non mi interessano obblighi o altro , io l'aiuto al galleggiamento lo metto sempre se anche il tratto di fiume che faccio normalmente e sicurissimo un bacino di una decina di km , la mia incolumità sta al dio sopra di tutto .
Poi se tu non lo vuoi usare anche se c'è l'obbligo e un problema tuo , solo esclusivamente tuo .
Tirare il sasso nello stagno non serve a niente .

Andrea Ricci:
La tua risposta non e' pertinente ne' chiara, Santino.
Voglio riportare subito la discussione su un tavolo di razionalita' e non di scontro partigiano.
Dov'e' il pericolo se ci si rovescia in mare? Evidentemente bisogna saper nuotare, anzi, basta saper galleggiare; ma non e' che ci sia un pericolo in se' evitato dal gilet per il fatto di trovarsi in acqua alta. Chi non sa nuotare se lo mettera', come dovrebbe metterselo anche in barca (puo' cadere anche da li').

Antonello Pontecorvo:
Ciao a tutti,
a mio parere la navigazione in kayak, come in canoa o sulle piccole barche a vela, per l'altezza della "murata", la possibilità di navigare sia sottocosta (es. Giardini  di roccia...) sia oltre i 300m (traffico) e per le ridotte dimensioni (poca visibilità) espone il navigante a pericoli oggettivi (ribaltamento, piccole collissioni, etc) e impevisti nei riguardi dei quali l'aiuto al galleggiamento può essere di piccolo e/o grande aiuto.
Personalmente da ragazzino in mare, senza pfd, ho riportato a casa una brutta incrinatura delle costole per una collissione con un altro kayak e, da adulto,  ho ringraziato di averlo indossato in operazioni di soccorso/recupero di compagni ed attrezzatura perché  mi lasciava la libertà di concentrarmi sull'azione e non sul mio galleggiare.
Parlarne e confrontarsi fa sempre bene...
So long,
Antonello  PLP

francesca gastaldi:
Ciao Andrea,
rispondo in ritardo perchè ho avuto un periodo trafelato. Lasciando da parte le normative, come chiedi, ti dico delle mie esperienze prendendo a riferimento l'esempio da te fatto con le cinture di sicurezza.
Pericolo: Capovolgimento per difficoltà sopravvenute e/o incapacità o impossibilità a compiere l'eskimo. Lontananza dei compagni di pagaiata. Incapacità di valutare la situazione e le condizioni per inesperienza o distrazione o deficienze temporanee provocate da febbre, strozzature per ingestione di acqua salata, disidratazione, ipotermia, stanchezza, colpo di sole, malessere generale, perdita dei sensi, tendenza a non comunicare ai compagni lo stato di difficoltà o di mancanza (cosa più volte riscontrata nella maggior parte delle persone in difficoltà), paura (alta grossa sensazione che quasi tutti hanno difficoltà a comunicare). Casi come questi non sono eccezioni accadono regolarmente.
Rischio: elevato e imprevedibile.
Rimedio: La maggior parte delle volte, se non quasi tutte, l'elevata rischiosità e imprevedibilità è ridotta e superata  indossando il salvagente. Ti permette: a) di rimanere con la testa fuori dall'acqua senza grossi sforzi in attesa del soccorso, ti dà quindi maggior sicurezza e minor paura (già questo è essenziale per una persona entrata in difficoltà), b) di costituire punto di appiglio per chi deve soccorrerti in acqua alta. Ci sono manovre, che se indossi il salvagente, permettono a chi ti soccorre (sia se sei in acqua, sia se sei ancora in kayak rovesciato) di riportarti dritto e a secco.
Tutto ciò non perchè letto sui libri ma perchè effettivamente riscontrato in acqua.
ciao

Francesca

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