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Dotazioni e navigazione sui laghi Italo-Svizzeri (Maggiore-Lugano)
Vittorio Pongolini:
Un po' di leggerezza umanistica: tutto questo topic mi ricorda "A farewell to arms", "Addio alle armi" di Ernest Hemingway, splendido romanzo che nel capitolo finale parla della impegnativa fuga notturna lungo le acque del lago Maggiore, tenendosi a debita distanza dalle coste, in cui il soggetto principale e la moglie se ne vanno dall'Italia per raggiungere la Svizzera perché braccati dalla polizia italiana...
marco ferrario (eko):
Molto interessante l'intervento di Laura Netzer (kayaker Svizzero-Ticinese) che ci fa capire quanto in Svizzera si sia ben compreso in cosa consista la navigazione a remi e a pagaia.
Ineccepibili le parole di Andrea Ricci, quando scrive:
"Se nei laghi italo-svizzeri esiste una convenzione cosi' precisa e intelligente ... si potrebbe utilizzare questo regolamento per un'opera di sensibilizzazione ..."
Andrea, HAI PERFETTAMENTE RAGIONE !!
Questa sensibilizzazione, che è già patrimonio di moltissimi kayakers italiani, va ora indirizzata sopratutto ai vertici di FICK, UISP e FICT, fino a giungere alla classe politica, la quale, dimostrando senso civico, dovrà agire per chiarire definitivamente le numerose incongruenze che spesso incontriamo durante la nostra navigazione.
Leggendo la Convenzione Svizzera-Italia, emerge chiaramente che basterebbe davvero poco per affrontare e risolvere il problema, è semplice.
Gli svizzeri, come enunciano nelle righe di prefazione alla Convenzione, hanno compreso le nuove esigenze e l'evoluzione del traffico nautico e della tecnica nautica.
Partendo da questa analisi trasformata in enunciato fondamentale, hanno dato il loro contributo risolutivo.
A noi italiani basta un poco di buona volontà per cogliere questa valida opportunità, c'è chi ci ha spianato già la strada e dobbiamo essere grati.
Se la Convenzione Svizzera-Italia va bene per le acque italiane del Ceresio e del Verbano, potrebbe andare bene per tutti i laghi e i mari italiani.
Oggi non e così, l'Italia dimostra di essere disordinata e confusa, le molteplici ordinanze sono spesso contraddittorie, antiquate e prive di concetti di uniformità.
Se la navigazione sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano è così bene disciplinata, il merito è sopratutto Svizzero.
L'accordo Svizzera-Italia dove essere recepito dagli italiani (NON TENUTO NASCOSTO) ed esteso territorialmente per arrivare al giusto riconoscimento della navigabilità a remi e a pagaia su tutte le acque lacustri e marine italiane; mantenendo la tabella degli accessori di sicurezza con una postilla inerente il salvagente a giubbotto per i kayak (anziché quello a ciambella) e un riconoscimento zatterato al kayak da mare gavonato con riserva di galleggiamento.
TUTTO QUI, MOLTO SEMPLICEMENTE e finalmente potremo augurarci buone pagaiate anche sulle acque interamente italiane, non solo su quelle confinanti e divise con la Svizzera, dove già le pagaiate sono buone, come buone lo sono anche in molti altri paesi Europei e del nostro Pianeta, là dove il Kayak da Mare svolge un ruolo importante nel turismo e nel trekking nautico.
m_drive:
Buongiorno, ho letto questa discussione un po' stagionata ma sempre interessante. Con il mio gonfiabile ho percorso circa 80km fra maggio e luglio 2022 fra i laghi Maggiore / Lugano / Orta (non sempre sottocosta), con il mio bel giubbottino arancione. La cosa che balza all'occhio, negli ultimi 5-6 anni ? il numero sempre crescente di kayak / canoe / sup di ogni genere e forma (i tedeschi poi hanno SUP da tutte le parti!!) per cui regole e limitazioni ormai lasciano un po' il tempo che trovano ... sbaglio ??
stefano caprile CCN:
Posso solo aggiungere che più volte ho passato il valico italo/svizzero sul lago Maggiore. Sono sempre passato vicino alla costa, osservando se qualcuno da riva mi richiamasse per un controllo documenti, cosa che non è mai avvenuta.
Continuerò a fare così.
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