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Giubbotto Salvagente o Giubbotto Polifunzionale?

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passolento:
Secondo me vi state avvitando in una discussione senza fine che non porta da nessuna parte. Almeno fin quando non si troverà qualcosa di definitivo che chiarisca una volta per tutte qual'è lo stato delle regole. Ma non mi sembra che si sia sulla strada giusta.

In questo mio ultimo intervento in questa discussione voglio chiarire una cosa:
IO IL GIUBOTTO SUL KAYAK NON LO METTO PERCHÉ RITENGO CHE CI SIA UNA LEGGE CHE ME LO IMPONE. IO LO INDOSSO PERCHÉ SON CERTO CHE CONTRIBUISCA ALLA MIA SICUREZZA, PUNTO E BASTA. SONO ABITUATO A PORTARLO ED INDOSSARLO È DIVENUTO UN GESTO ABITUALE QUANDO SALGO IN BARCA.
COSÌ COME INDOSSARE IL CASCO QUANDO SCIO O VADO IN MTB. COSÌ COME METTERE LA CINTURA QUANDO GUIDO.
Saluti a tutti
Daniele

fredgil:
Ahh Gengis... stavo cosi tranquillo e mi chiami in causa per fare sapere come la vedono i francesi... Siccome il lavoro ben fatto dagli altri non mi fa paura, eccoVi tradotto un bel articolo dell'amico Raphael Thiebault su CKM n° 228...
Ciao
Fred
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"I Giubbotti salvagente"
Ecco alcuni consigli per scegliere il giubbotto che meglio si adatterà alle vostre esigenze. Ricordiamo che il salvagente è una parte integrante della pratica della canoa. Anche, e soprattutto, sui percorsi facili. Uno sbalzo termico in caso di capovolgimento può succedere rapidamente!

Primo punto, la galleggiabilità
Devi scegliere un assetto adatto al tuo peso, al tuo livello ad alla vigente regolamentazione. In Francia ci sono due standard: la  norma europea e quella standard FFCK. Si trovano facilmente giubbotti agli standard europei, ma di meno quelli allo standard francese, più severa. Per un peso medio, lo standard europeo richiede 50 newton quando la norma francese ne richiede 70.
ATTENZIONE: dal 1 ° gennaio 2010, le nuove regole impongono per la navigazione in mare;
- Per la navigazione entro 6 miglia di un riparo, una spinta di 100 Newton per giubbotto;
- Per la navigazione al di là di 6 miglia, una spinta di 150 Newton per giubbotto.

A livello delle assicurazioni federali, la Compagnie di Assicurazione MAIF offre una copertura qualunque sia il giubbotto indossato, anche se non ha un certificato di conformità. Tuttavia la MAIF non esclude di attaccare penalmente contro la persona o l’ente che ha fornito il giubbotto: negozio, club, scuola di canoa ...

In tale caso, l’ente francese di prevenzione delle frodi (“Repression des fraudes”) viene coinvolto come consulente. Prende come riferimento la AFNOR (agenzia di rilascio dei certificati di conformità), che tiene conto delle normative europee. In sintesi, se la giacca è CE non ci  sono problemi. Tuttavia, lo standard federale è riconosciuto dal Ministero della Gioventù e dello Sport. Pertanto, in caso di corso di canoa, o di gara, il giubbotto dovrà essere conforme alle norme federali.

Adattare il giubbotto alla vostra pratica.

Oltre ai competitori che hanno esigenze particolari (in slalom deve essere molto sottile per non toccare le porte), si sceglierà tra tre tipi principali di giubbotti: :
-   i giubbotti di mare e di escursioni,
-   i giubbotti da canoa fluviale
-   e quelli di alto corso.
 Oltre alla spinta di galleggiamento, è necessario stare attenti alle dimensioni ed alla comodità: la giacca mi sostiene correttamente? Non mi dà fastidio quando pagaio? Non è inutile quando si sceglie il suo giubbotto di sedersi in un kayak o sul pavimento e di simulare una pagaiata. Idealmente, il giubbotto deve avere più schiuma nelle aree dove usiamo meno i muscoli, cioè sugli addominali e la schiena. L'altezza della schiuma deve essere ridotta in modo che il giubbotto non si rialzi quando tocca il paraspruzzi.

Per controllare se regge bene, ecco un piccolo test di verifica: chiedete a qualcuno di sollevarvi con le spalle del giubbotto. Se si rompe… rimettetelo rapidamente nello scaffale! Scherzi a parte, non si dovrebbe fare nessuno sforzo per rimanere nel giubbotto ... un salvagente che regge bene deve essere stretto sotto le costole per tenere. In caso di svenimento, tutti i vostri muscoli si rilasseranno. È quindi necessario che il giubbotto abbia una cinghia sotto le costole che possa restringersi con un diametro inferiore al torace. In tale modo il giubbotto non potrà  scivolare e risalire.

Giubbotto da mare e da escursioni
Questi giubbotti dovrebbero avere tasche per portare in giro la piccola attrezzatura: protezione solare, barrette di cereali (in mare possibilmente fischietto e razzi)... Una vescica d’acqua è interessante su questi modelli perché permette di reidratarsi regolarmente senza dovere stappare il paraspruzzi. Le strisce riflettenti sono anche un più.

Giubbotto Fiume
Questi giubbotti devono garantire un buon galleggiamento e non infastidire sulla navigazione. Attenzione all'altezza! Evitare i colori scuri o mimetiche… il giubbotto deve essere visto, soprattutto se sei sott'acqua. Scegliere colori vive, anzi riflettenti. Un “più” per questo giubbotti: le taschine per riscaldarsi la mani quando aspetti in una morta o quando provi una barca sotto la neve! Le tasche non sono inutili anche per portare con se piccole cose come le chiavi della macchina, barrette di cereali ... Dovranno essere sottile, per non dare fastidio alla pagaiata.
Giubbotto di alto corso
Se si pratica il fiume oltre la classe 3, diventa obbligatorio indossare il giubbotto (ma meglio sempre indossarlo !) Si può andare con un giubbotto da fiume per fare free style, ma non l’inverso...

Il punti più importanti sono:
- Galleggiabilità idealmente intorno a 70 N fino a 80N; è al di sopra diventa difficile fare l’eskimo quando sei a testa in giù.
- Imbragatura: le bretelle devono essere collegate all’imbragatura in modo che la giacca non posa scivolare o strapparsi in caso di traino importante. L’ideale è che il giubbotto abbia l’imbragatura incorporata nel tessuto : il tessuto del giubbotto non deve essere sottoposto a sforzi in caso di trazione.

Il giubbotto deve rimanere al suo posto senza la cinghia distaccabile, per evitare di perdere il salvagente se bisogna staccarsi. Provare prima di comprare. Assicurarsi che il giro della cinghia distaccabile regga bene. Per fare questo, chiedere a qualcuno di tirare con forza la cinghia per vedere se non scivola, poi controllate che è possibile liberarsene facilmente. Poi fate il test de tenuta del giubbotto (tirando sulle spalle) senza la cinghia. Alcune giubbotti hanno un giro che permette di fare una discesa a corda doppia; è un più… a condizone di saperlo usare.

Attenzione, alcune giubbotti hanno una cinghia distaccabile sulla parte bassa del giubbotto… da evitare assolutamente. La cinghia deve essere nel mezzo del giubbotto per essere facilmente accessibile per il distacco. Le cinghie in basso del giubbotto hanno la fastidiosa tendenza a girarsi tra la schiuma e gli addominali quando sono in tensione. Diventa in tale caso molto difficile da staccare.
- Il colore: è indispensabile un colore luminoso (giallo, rosso, arancio ...)
- Le tasche sono molto utili in alto corso per il trasporto di piccolo materiale. Esse non devono interferire con l’imbragatura. Evitare le tasche posteriori. Tutte le tasche devono essere accessibili senza dover rimuovere il giubbotto: a forza di mettere e togliere il salvagente in fretta, si finisce sempre per collegarlo male con il rischio di andare incontro a grossi guai (vedi legge di Murphy).

Attrezzatura obbligatoria con il salvagente di alto corso:
- Leach: per potere tirare un compagno o del materiale, il leach deve essere sempre collegato a un elemento staccabile.
- Moschettone – indispensabile per incordarsi
- Fischietto: per comunicare meglio.
- Copertura di sopravvivenza in caso di colpa di freddo o in attesa di soccorso.
- Coltello: elemento indispensabile con la corda di sicurezza.
- Orologio: per gestire la tua discesa (meglio non finire di notte su un tratto di V…)

Per realizzare un’imbragature con delle cinghie:
Ci vuole una cinghia ad anello di una lunghezza leggermente superiore alla larghezza delle vostre spalle più un braccio. Passate l’anello nella schiena, con la parte alta a livello dei fianchi e l'altra vicino alle ginocchia. Portare verso l’avanti i tre anelli così formati: uno su ogni lato e uno tra le gambe. Unire i tre anelli con un moschettone e quindi connetterli all’imbracatura del giubbotto in modo che la cinghia non possa più scivolare sulle ginocchia.

Vittorio Pongolini:
Eccellente Lupo Blu (l'altro nome di Gengis Khan...) e Fred (Gengis e Fred sembravate una coppia di ballerini)! Grazie davvero a nome di tutti. Lasciatemi dire che i francesi sono davvero a ... miglia di distanza da noi, metaforicamente e non solo parlando, e che hanno una specie di Polifunzionale per il mare! Per il fiume pure eccellente, ma parliamone in altra sede.

E questa sotto è la mail che ho mandato alla BCU, British Canoe Union, stamattina. Scusate l'inglese coloro che non lo sanno:

Estimable BCU,
I’m Vittorio Pongolini, an old italian sea  kayaker, but an old river canoeist, too. (Not so old of age, 54!). 
In these cold days in Italy is growing an important debate, on our newsgroup CKItalia, on the imposed coastal navigation  limits of the kayaks  by the italian Coastal  Guards.
These limits are imposed by the  confused, restrictive italian law: we cannot paddle over 300 meters over the coast, with life jacket, and the probable likely 6 miles limit  that we can join with all the safety equipment is a dream!
In the past I was a subscriber of “Canoeist” magazine and I remember that you haven’t limits of distance coastal navigation with your sea kayaks. Could you re-confirm this?
We have nextly to meet the Coastal Guards (Marina Italiana) and we need to bring information on what are your rules of distance of coastal navigation, like one of the European countries, the most open to improve the navigation rules of sea kayaking.
We are also involving  our FICK too to have support  for this.
We would appreciate it if you could tell us what are your current coastal navigation rules, with supported safety equipments of the case.
I greet you cordially.
Vittorio Pongolini

Vediamo se e quando ci rispondono.

Poi chiederemo ai tedeschi. Qualcuno sa il tedesco?

Marco z:
Ecco questa mi piace :)

Francesco Felici Foligno:
Ma invece oggi oggi il mondo canoistico dove ha umidificato la propria canoa?

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