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non solo in gruppo ...
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Andrea Ricci:
Quante calde e belle notti di luna piena avrò ancora a disposizione nella mia vita di quasi cinquantenne?
Poche, bisogna prenderle ogni volta sia possibile.
E così il 2 agosto ho preso la mia Old Town e mi sono girato tutte le isole sul lago Trasimento (20km) fino a notte fonda, scivolando per ore sulla scia argentea della luna sulle acque immote, talora accarezzato da una bava di vento caldo sulle gote. Poi, verso le 3 di notte, tenda su spiaggia illuminata tipo "effetto notte" all'isola Polvese e sonno profondo fino a sole già alto.
Quanti Ferragosto "via dalla pazza folla" saprò ancora prepararmi nella mia vita di quasi cinquantenne?
Pochi, bisogna prenderli ogni volta sia possibile.
E così il 15 agosto ho preso la mia sitontop e mi sono girato l'Argentario da Feniglia a Giannella (35km), alternando pagaiate a tuffi, bagni, nuotate con la canoa legata alla vita, scivolando per ore su un mare gonfio, pulito, ma trafficato da ogni tipo di barca tranne che da ... canoe.
E tra i tanti bei pensieri che mi sono venuti in queste occasioni, una domanda, la stessa che mi faccio spesso, ad esempio quando al tramonto pagaio lungo la bellissima costa tra Sperlonga e Gaeta ... Perché sono sempre solo? Perché non incontro, non dico decine, ma almeno qualche altro pagaiatore che ami godere della natura in tempi e luoghi tanto meravigliosi? Mi ritroverei così solo anche in Germania, o in Inghilterra, o in Olanda, paesi altrettanto densamente popolati, ma forse con sportivi meno inclini o meno succubi dell'aggregazione, e più attenti a cogliere le occasioni belle della natura? E' una mancanza di sensibilità alla bellezza dell'animo italico? E' il numero così sparuto di canoisti che ci sono in Italia? E' l'istinto alla socializzazione a tutti i costi dell'italiano tipo, ché "da soli non ci si muove"?
"Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare."
duilio polidori:
.....è questione di predisposizione.......... io stavo tra pescia romana e ansedonia, e non ci siamo incontrati, eppure altri canoisti in acqua li ho incontrati .... poi qualkuno anche negli stabilimenti..... e cercava di trasmettere al proprio figliolo i trucchi del mestiere....... (era un canoista del tirrenia todaro).................
ciao Andrea
duilio
francesca gastaldi:
Ciao Andrea,
Non mi era capitato di vederti sotto questa luce :-) non ti chiedo come stai perchè dalle tue mail leggo un periodo di forti riflesioni. Forse è l'età, anche io mi stò ponendo un modo diverso di considerare le cose. Vorrei rispondere ai numerosi interrogativi che hai posto nella mail. Chiaramente la mia risposta è personale. Ciascuno può avere più o meno la possibilità e la capacità di uscire da solo e/o in compagnia. Non credo che la bellezza della natura sia riscontrabile solo in solitudine. Mi è infatti più volte capitato di provare emozioni molto forti, a riguardo, in condivizione con gli altri. a volte potersi confrontare le completa e le amplifica. Altre volte mi è capitato di viverle da sola anche se er o in mezzo a altri. A volte ho voluto viverle solo con il mio kayak. E' questione di come ti senti dentro nel momento in cui le vivi. Ci sono momenti nella vita in cui riesci a cogliere certe cose da solo o in compagnia e momenti in cui raggiungi equilibri diversi o tendi a cercarne dei nuovi.
un abbraccio
francy
Andrea Ricci:
mi sono spiegato male: non mi lamentavo che fossi solo, mi stupivo che lo fossi in contesti e tempi tanto meravigliosi.
e mi chiedevo: in altri paesi europei, di diffusa cultura sportiva e outdoor, sarei stato altrettanto solo?
ma erano riflessioni ad alta voce, nulla di importante ...
andrea
gioanni:
bah
io ho cominciato nel 2000 a quasi sessantanni e continuo anon sentirmi solo quando sono da solo.
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