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Etimologia di Gianni-Slalom
Gian Piero Russo:
anch'io mi sento offrire un contributo alla storia di Gianni Slalom (autorizzato dal medesimo) ed essendo allo stesso legato da lunga amicizia.
Gianni Slalom, risponde al nome di Gianni Zanardello da Roncadelle (Bs), negli anni 80 a La Spezia marinaio imbarcato sul cacciatorpediniere “Audace”, lo chiamavamo “madunina” per via del continuo intercalare.
Nato canoisticamente in Liguria, faceva base al mitico Canoa Club Lerici, storica fucina di fluviali e polisti,
nella squadra di polo il suo ruolo era di difensore da “sfondamento” ….inconsapevole dei malcapitati che entravano nel raggio di rotazione delle sue pale , da qui l’ulteriore appellativo di “ helicopter man”. Nella fluviale assiduo frequentatore di torrenti e rivoli della zona e non solo, ovunque andasse, portava con sé la sua Prijon Taifun Slalom 3,75 d’ordinanza con puntale rigorosamente ricavato dai coni di segnalazione stradali, riusciva spesso ad imbarcare la polo Francesconi che usava per raggiungere nottetempo terra dalla nave alla fonda. Ricordo anche che, in missione a Taranto, durante una licenza giornaliera fece in prima solitaria il fiume Basento (Pz) , sulla base delle scarne indicazioni che riuscii a fargli avere. Spesso, quando partiva in licenza da Spezia per tornare a casa, passando sull’autostrada della Cisa, alla vista dei livelli d’acqua abbondanti si attaccava al telefono ( all’epoca non c’erano cellulari) per chiamarci ad estemporanee discese di Taverone, Gottero, Vara ecc. . e riprendere poi tranquillamente la via di casa.
Nella galleria di personaggi della canoa fluviale Gianni Slalom/Madunina merita sicuramente un posto a parte. Le sue note distintive: garbo e discrezione oltre che passione e capacità.
Gian Piero Russo
Francesco De Nadai:
entro volentieri in questo remember perchè è simpatico e ai quei tempi stavo da dio......bene, con gianni slalom o gianni marinaio abbiamo fatto le discese dei torrenti del sud italia durante le vacanze di natale intorno al 1990/1/2 (conservo un filmato) ed è stato bellissimo....al nord nebbia e freddo ed al sud caldo e acqua.
Ad un certo punto, in una serata di relax, gianni ha provato i peperoncini calabresi (i più piccanti al mondo dopo quelli messicani) e si è rivelato uno stomaco di ferro, da far invidia a noi nordisti ed ai stupiti sudisti.....
poi ho un ricordo sul fiume, mi pare il calore, ci siamo imbarcati tardi, non so i i recuperi lunghi , ad un certo punto calano le tenebre nelle gole e ricordo gianni che zampettava da una roccia all'altra ad indicarci il percorso migliore!!!!!
grande gianni :) :) :)un abbraccio kekko da treviso
Gigi Rizzitelli:
Peperoncini e non solo! Gianni ci ha accompagnato in numerosi viaggi canoistici all' estero : dagli Stati uniti alle Highland scozzesi all' Iran, negli anni precedenti all' attentato delle torri gemelle, ecc. Ma qui volevo ricordare un episodio particolare, che mi è rimasto impresso nella memoria. In Turchia nell' aprile del 1999, se non ricordo male, nel nostro peregrinare sui fiumi che sfociano nel Mar Nero, discendiamo un noto torrente della zona, già percorso da canoisti: il Firtina Cay. Vicino si trovava uno stabilimento termale, una piccola struttura con due vasche, che contenevano l' acqua sorgiva calda. Del folto gruppo di canoisti, non certo composto da signorine di primo pelo, nessuno era riuscito ad immergersi nella vasca principale. Soltanto Gianni, arrivato in leggero ritardo, vedendo la vasca rimasta libera , ricordo come se fosse adesso, riuscì tranquillamente ad immergersi. Dimenticavo che le acque termali di quella sorgente hanno una temperatura di 75-80 gradi, e sto parlando di gradi centigradi! :o
Evidentemente la soglia del dolore di Gianni è fuori dal comune.
Ciao a tutti e Buona Pasqua.
fredgil:
Allora ci vado anch'io con la mia su Gianni Slalom... (non è spesso che "uno di noi" si trova al centro dell'attenzione, in modo positivo... Tanto più merito visto che Gianni è persona discreta e che fa’ del suo meglio per non rompere).
South Africa, gennaio 2009. In 5 scendiamo ogni giorno stupendi fiumi gonfi di acqua marrone. Sarà l'acqua del fiume, o forse qualche pezzo di cibo non troppo fresco ingoiato velocemente, ma alla terza sera ecco Gianni abbattuto da una terribile gastro enterite, o qualcosa di simile. Conservo l'immagine di lui sdraiato per terra, rampando silenzioso tra la stanza ed il bagno, alle due di notte...
L'indomani ci aspettava, sotto casa, l'Umkomaas, un bel percorso di 5 con una famosa cascata di una decina di metri. Ci prepariamo ad imbarcare in quattro... poi arriva Gianni, la faccia bianca di una notte passata più malamente sveglio che nel tranquillo sonno. Aspira lungamente l’aria fresca della mattina, tocca con la mano l’acqua del fiume, cammina passo a passo sulla sponda. Poi lentamente si cambia, sale in canoa e scivola in acqua.
A chi non fosse convinto che il nostro sport fosse la migliore medicina universale, eccone la prova. Senza dire una parola, dopo un quarto d’ora era fresco come un pesce, e si lanciò senza esitazione sul grande salto … (io, no).
Ma non è tutto, in tre ci fermammo dopo il salto, felici di quei stupendi 6/8 km di acqua rara … Con Patrick Gianni continuò a scendere altri 25 o 30 km, fino a tardi pomeriggio. Il suo sorriso di fine giornata ne diceva molto sulla sua vittoria intima, con il Fiume alleato, sui fastidiosi problemi di poche ore prima …
Uno come lui può entrare nella nostra leggenda !
Fred
Guido Balconi:
Una volta Gianni Slalom allo sbarco ha visto un grosso animale,pensava fosse un cane invece era un topo,una volta stava facendo recupero e si è svegliato dopo tre giorni tutto bagnato e gli mancava un rene,Gianni Slalom sà un colpo segreto che se te lo dà dopo tre giorni muori.Me lo ha detto mio cuggino quindi è tutto vero! ;D ;DScherzi a parte, grande Gianni infaticabile uomo da spedizione.
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