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Viveri da portare in canoa

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marco ferrario (eko):
Sottoscrivo l'intervento di Carlo ma aggiungerei ancora qualche considerazione.
In effetti anch'io ho verificato che è possibile, con un buon kayak da mare ad alto volume, lungo circa 5 metri e con ampi gavoni stagni a poppa e prua, affrontare trekkig di alcuni giorni in completa autonomia.
- Durante il periodo invernale il volume di abiti necessari, sacco a pelo invernale, magari anche due sacchi se si arriva a temperature sotto lo zero, materassino isolante, giacche a vento, ecc ecc occupano molto spazio, che viene perciò sottratto alle provviste. In inverno perciò è possibile raggiungere una autonomia totale di 3, al massimo 4 giorni.
- Con un clima mite e, meno abiti - meno ingombranti, sacco a pelo leggero, ecc., occupando meno spazio nei gavoni, sono riuscito più che a duplicare la mia autonomia totale, raggiungendo i 10 giorni di autonomia, ma occorre anche effettuare un attenta scelta delle provviste.
- Tre litri di acqua al giorno mi bastano nella stagione calda, due litri nella stagione fredda. Per cucinare ne utilizzo pochissima, mezzo bicchiere, perchè cucino risotti precotti, che cuociono in un minuto con un cucchiaio d'acqua, così, oltre all'acqua risparmio anche il gas.
- Fondamentali, per me, sono i tappi dei gavoni che devono essere molto ampi. Durante i miei primi trekking nautici con tappi da 18 o 20 cm. le difficoltà di stivaggio erano enormi e ogni volta che mi serviva qualche cosa posta lontano dal tappo, diventava un'infernale "trasloco" togliere tutto e risistemare, che faticaccia!
- Partire per un trekking di più giorni in completa autonomia, è richiesto un kayak molto robusto, in quanto la pesantezza del carico potrebbe causare danni durante gli spostamenti a terra, nonostante l'uso del carrellino che comunque è spesso fondamentale.
Se un kayak è carico e molto pesante, non si riuscirà a sollevarlo, dovrà essere necessariamente trascinato per alcuni metri sulle spiagge di sabbia ma anche di sassi.

Buona navigazione e buon bivacco.

ekokayak

p.s. - se siete interessati all'argomento, qualche spunto anche fotografico, potreste trovarlo sul mio blog: http://ekokayak  - e scusate la pubblicità.

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