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Corso per Istruttore di Canoa Area Acquaviva UISP
maurizio bernasconi:
Mi permetto di insistere. Il neofita che si avvicina alla canoa viene affascinato dall'eleganza del gesto della pagaiata e qualche volta dal carisma del suo istruttore. Lo stesso vale per lo sci. Chiunque riconoscerà un maestro anche a distanza e al primo colpo d'occhio. La qualità della prima impressione crea l'aspettativa di un'esperienza altrettanto valida. Tutto questo va nella direzione della qualità.
Ma vediamo che qui si sceglie la strada diametralmente opposta e vi è un'ideologia ben precisa sotto alle iniziative come: Corso istruttore area ecc. Si dà un brevetto a degli pseudo-istruttori, li si qualifica in modo da poterli inserire in concorrenza a quelli veri, li si potrà quindi assicurare, promettendo loro dei rimborsi spese o uno stipendietto (diciamo pure una paghetta della domenica). Abbiamo creato una piccola massa di manovra. E' prevedibile però che dopo essere stati usati per una stagione o due, i migliori elementi saranno stufi di sorridere e sentiranno su loro stessi il peso della superficialità dell'esperienza proposta.
L'idea iniziale era probabilmente quella di raggiungere grandi numeri, di mettere in canoa duemila persone e invece cosa si è costruito? niente.
Si saranno messi in moto denari pubblici, immagino parecchi, alla voce qualificazione professionale e vendute un certo numero di tesserine uisp, e questo è tutto. Sul fatto che il businness non sia in mano a Onda Blu è fuori questione... ma usare e lasciarsi usare non ti pare Claudio che siano due facce della stessa medaglia? Se tu stesso non sei insensibile al discorso di qualità che vado facendo, taine se vuoi le logiche conseguenze.
el Cimo:
ancora una volta le parole suonano come a cicli perpetui hanno già suonato....concordo con quanto detto da Maurizio Claudio ed Ettore....non sono esattamente un canoista sono un appassionato di Natura e questo mi porta a dover praticare varie discipline per poter raggiungere i più disparati luoghi che voglio raggiungere...ma in tutte le discipline la politica dei fazzoletti (in Italia ad ogni livello la tendenza e quella di occuparsi del proprio fazzoletto senza pensare che unendoli potrebbero diventare una grande coperta....) e la domanda è comune in ogni ambito:alpinismo canyoning sci alpinismo kayak escursionismo.....e la lista è infinita arriva in fondo fino alle discipline divinatorie e alle pratiche meditative che si ispirano alle antiche religioni....per mia fortuna sono sopravvissuto....ma la vita è dura....oltre a scontrarti con i tui stessi "simili" devi lottare con un esercito di burocrati mercenari e moralizzatori che come esorcisti nel completo ignorare la tua realtà pongono precisi veti alla tua libertà di andare (e di fare....leggasi in canoa da soli si in canoa da soli no....diatriba che si è riproposta nel forum poco tempo fa....) quindi porti qualcuno in canyon-in Montagna a fare un giro in Laguna Nord o peggio a piedi a vedere la risorgiva nel bosco in pianura? ne sei responsabile.....normale no? no perchè nei sei responsabile anche dal punto di vista giuridico,e qui inizia il labirinto di brevetti titoli figure abilitate ecc.ecc.
di fatto però si è voluto standardizzare e definire attraverso limiti precisi la cosa più in evoluzione e più sconfinata che ci sia LA LIBERTà....quest'anno ripetendo un canyon che avevo attrezzato dieci anni fà ho avuto la possibilità di toccare con mano in modo materiale quanto la libera interpretazione di uno stesso concetto....le mie vecchie soste "speditive" di cordino con i maillon rapid da cantiere erano ancora li poi nei pressi si trovavano quelle fatte da un altro "organo ufficiale" in acciaio zincato e super sicure che ti tolgono dai flussi d'acqua e ti permettono di scendere anche il saltino di 3m,poi quelle "commerciali" appese in posti improbabili sceniche e spettacolari perche 80 euro devo valere un attimo di adrenalina in più....di fatto vanno tutte bene sono tutte giuste ma hanno tutte fini diversi....c'è chi scende un canyon per le meraviglie geologiche ed ambientali che con un pò di sacrificio sa regalare,chi lo scende guardando l'orologio occupandosi solo della tecnica....chi inconsapevolmente pagando un professionista magari con una buona dose di adrenalina in corpo che nella propria quotidianità stenta a trovare...questo per dire che il problema non sta nel individuare chi sia il custode elittario della tecnica assoluta ma che ciò che ogni figura volontaria o professionale dovrebbe fare è dare consapevolezza a chi si avvicina al nostro modo di interpretare la Natura.
in sintesi sarebbe auspicabile vedere finalmente in Italia una grande collaborazione tra tutte le sigle per costituire una coperta sotto la quale riparare dai "bui inverni" ai quali spesso è soggetto il mondo della canoa...cristian.
Gian Piero Russo:
stage formativi per tecnici Area Acquaviva
canoa kayak base / fluviale, nord e centro sud
su www.acquaviva.org
Gian Piero Russo
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