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Johnny Lazzarotto

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #75 il: Settembre 10, 2010, 01:42:52 am *
Da quando On the road on the wave è proprietà privata di Ettore Ivaldi? L'ufficio stampa o chi vuole non puó intervenire? Ma come, prima critichi xkè manca comunicazione, xkè è propaganda tutto ció che si legge su federcanoa.it e che l'ufficio stampa fa schifo e poi, quando l'ufficio stampa con tempismo e precisione (anche se x te saranno comunque messaggi propagandistici, vecchi, incompleti, falsi e ridicoli) pubblica il resoconto critichi ancora? Sul tuo sito scrivi solo tu. Qui scriviamo in tanti. Troppa fatica per aprire un nuovo argomento nel forum? Puó essere, o anche messaggio semplicemente collegato ai post precedenti e dunque inseribile senza mandare fuori tema la discussione, anche se ovviamente  propagandistico, di parte, incompleto assurdo e scritto in italiano per modo di dire. Insegnami tu Ettore, che sei bravo in canoa, a scrivere, a parlare, ad allenare, a dirigere e a fare tutto.

E ti copio anche il saluto guarda, da quel che so non c'è il brevetto!
Occhio all'onda

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #76 il: Settembre 10, 2010, 09:32:45 am *
manca il punto esclamativo

occhio all'onda! Ettore Ivaldi

Johnny Lazzarotto

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #77 il: Settembre 10, 2010, 10:02:40 am *
Hai ragione, grazie dell'insegnamento. Correggo subito e lo metto anche con la lettera maiuscola.

Occhio all'onda!

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #78 il: Settembre 10, 2010, 12:39:24 pm *
Ah dipende da che tipo di punteggiatura chiude la frase. Se c'è il punto va la lettera maiuscola, altrimenti no!

Occhio all'onda! Ettore Ivaldi

Johnny Lazzarotto

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #79 il: Settembre 10, 2010, 01:49:14 pm *
Avevo qualche dubbio che fosse così. Dopo questa tua delucidazione ne ho la certezza. Ancora grazie, anche la propaganda ne trarrà beneficio, rimanendo pur sempre incompleta, scritta male e poco tempestiva.

Occhio all'onda!

enrico lazzarotto

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #80 il: Settembre 10, 2010, 03:07:37 pm *
Sai cosa distingue una farfalla da una falena al buoi? Assolutamente nulla, serve la luce del sole per poter cogliere le differenze nei colori sgargianti e variopinti di una farfalla dal volo sgraziato di una falena.
ciao ettore stammi bene.
enricolazz

Johnny Lazzarotto

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #81 il: Settembre 10, 2010, 07:41:00 pm *

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave! Campionati del Mondo di Canoa Slalom
* Risposta #82 il: Settembre 11, 2010, 01:04:45 am *
L’ultimo a lasciare il campo di gara questa sera é stato Daniele Molmenti che era alla ricerca del fisioterapista e del video. Dopo le gare é prassi comune riguardare la prova e magari farsi rilassare da mani sapienti e capaci per recuperare velocemente le energie perse per passare il turno. Dopo un lungo inutile  peregrinare però Super Cali ha preferito raccogliere  le sue mercanzie e lasciare  il campo per rientrare in albergo sconsolato e abbandonato. Comunque il campionissimo ha messo in scena  due manche che definirei “sane”,  capace di migliorarsi tra la prima e la seconda discesa di quasi due secondi. Non male, considerando che, dopo la qualifica certa della prima prova,  é sceso in seconda manche per il solo fatto di provare una volta ancora il percorso che troverà poi anche domenica in semifinale e speriamo in finale. Infatti, caso strano, il tracciato non cambierà e le medaglie si giocheranno ancora una volta sulle venti porte della qualifica. Diventerà interessante capire quanto riusciranno ad abbassare i tempi di oggi dopo che gli atleti saranno già discesi tre volte sul medesimo percorso... curiosità di tecnico! Chi oggi ha impressionato e ci ha fatto tornare indietro nel tempo é stato il bianco di Francia Fabien Lefevre. Il suo tempo ha qualche cosa di incredibile specialmente nel modo in cui é stato messo in atto: semplicità e fluidità tanto da farci pensare che il magrebino si sia trasformato in acqua o che, viceversa, l’acqua abbia preso forma e consistenza umana. Velocissimo nel traghetto fra le due risalite 4 - 5. Magico nel passaggio 11 - 12, due porte a “ski” dove ha usato il suo corpo per restare in equilibrio sull’acqua dopo aver tolto la pala destra dall’elemento liquido senza esitazione, ma con tanto coraggio. Elegante nel buco della 14 per entrare nella 15 in risalita. Spregiudicato alla risalita 17. Dinamico sulla 18. Effervescente nel rush finale. Quindi nel complesso semplicemente divino! Se saprà ripetersi saranno problemi seri per tutti. Chi invece ha patito più del dovuto è stato l’idolo di casa Pete Kauzer che dopo dopo la prima discesa aveva preso un 50 alle due porte a “ski” così come Stefano Cipressi e Jure Meglic. Kauzer nella seconda prova a sua disposizione si è guardato bene dallo  stringere troppo le entrate nelle risalite, mentre sulle discese ha optato per linee magari più lunghe, ma con margini di possibili errori pari a zero. Quindi, senza prendere rischi, ha chiuso la seconda manche con un 93,28 che gli regala la quarta piazza e una qualificazione più che dignitosa. I suoi fans, numerosissimi, possono dormire sogni tranquilli e continuare ad apprezzare la birra che non manca sul percorso di gara. Per qualcuno però il mondiale è già finito, non mancano infatti i nomi illustri che staranno sulle tribune a guardare le evoluzioni dei loro colleghi. Il più deluso è certamente Michael Kurt che fino ad oggi ci aveva regalato belle gare e tante finali. Lo svizzero paga lo scotto del salto di porta nella prima discesa e poi nella sua seconda possibilità è dispersivo e troppo sporco. Fuori anche il finalista di coppa a Praga il canadese John Hasting con il compagno di squadra David Ford. Quest’ultimo, che di primavere ne ha passate più di quaranta, non è mai stato praticamente in gara, anzi le sue discese hanno avuto il sapore del patetico, con la bella e famosa moglie sugli spalti ad ammirare un declino da tempo annunciato. Fuori anche i due slovacchi Tomas Mraz e Kamil Kaniscak,  e pensare che per arrivare qui avevano dovuto battersi come  leoni per sconfiggere la concorrenza di Cibak e Potokny. 
In casa Italia ci sono da fare in complimenti al dottor  Sesana che è riuscito a rimettere in piedi, anzi in canoa, Diego Paolini, da giorni   sofferente per problemi allo stomaco. Il forestale di Valstagna, che avrebbe potuto disputare una sola discesa visto il tempo fatto registrare in prima manche che gli assicurava a priori la qualificazione al turno successivo, ha saputo migliorarsi anche in seconda, peccato solo per un tocco di troppo che lo ha privato di un sesto posto davanti proprio al compagno Molmenti. Che dire poi del campione del mondo 2006 Stefano Cipressi che chiude in 33esima posizione una gara che lo ha visto molto brillante per più di tre quarti del percorso? Nulla di particolare! C’è solo la speranza che l’estroso slalomista della Marina Militare sappia mantenere nervi saldi e lucidità mentale per poter esprimere ancora una volta tutto il suo grande potenziale.

Domani giorno di medaglie per C2 e per le donne  in kayak sia per le prove individuali che a squadre. Queste ultime assegneranno il titolo in una manche unica, fatto decisamente inusuale per il nostro sport che prevede una semifinale e una finale aperta al primo 50% dei classificati. Problemi di tempo e acqua però hanno costretto organizzatori e ICF a prendere decisioni a volte anche coraggiose ed impopolari

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Tacen, 10 settembre 2010 - qualification day for K1 men - 33esimi Campionati del Mondo Canoa Slalom

Johnny Lazzarotto

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #83 il: Settembre 11, 2010, 05:20:41 pm *

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave! Campionati del Mondo di Canoa Slalom
* Risposta #84 il: Settembre 11, 2010, 09:29:05 pm *
Se loro non fanno le cose per tre volte consecutivamente non sono contenti! Tre medaglie d’oro in tre olimpiadi 2000/2004/2008, tre medaglie d’oro in tre mondiali consecutivi 2007/2009/2010, tre titoli continentali consecutivi 1998/2000/2002. “Se si fa si fa per tre” questo è il motto dei gemelli Peter e Pavol Hochscorner. Eppure uscivano da un periodaccio privo di stimoli e con tanti punti interrogativi nella testa. Forse avranno pensato che per guarire definitivamente dalla malattia della noia ci voleva una bella vittoria mondiale. Gli slovacchi così sono maturati, se mai ce ne fosse stato bisogno, nella strategia di gara e nell’equilibrio che sembravano aver smarrito ultimamente. Pavol addirittura all’uscita della porta 12 - la ski per capirci meglio - si è  girato per accertarsi che il fratello passasse il palo senza toccarlo. Fatto questo decisamente inusuale e che, se vogliamo, mette in evidenza qualche debolezza che li rende oggi più umani anche se sempre dipinti d’oro.  Vincono, ma non fanno registrare il miglior tempo che è opera invece dei transalpini Gargaud/Lefevre. I due polivalenti pagaiatori francesi però toccano due porte e si devono accontentare dell’argento iridato. Anche il bronzo è andato  a chi non si accontenta di una sola disciplina e si cimenta anche in C1 e K1. Così Florence/Hounslow sono stati bravi a mettere in acqua una discesa pulita, senza prendere grossi rischi.
Andrea Benetti e Erik Masoero, entrati bene in finale, si sono persi a metà gara per un’azione forse troppo rischiosa nella combinazione - 11/12 - che oggi ha decisamente decimato fior di pagaiatori. Forse vanno rivedute soprattutto le strategia su come affrontare la gara, più che aspetti tecnici che, tutto sommato, sono ormai consolidati nei forestali piemontesi.
Bella gara in rosa per il K1 vissuta nel duello tutto austriaco fra Violetta Oblinger, che vince la semifinale, e Corinna Kuhnle entrata in finale con l’ottavo tempo dopo aver bisticciato con un paio di combinazioni. La bionda e mascolina atleta 23enne che vive alle porte di Vienna e si allena principalmente a Bratislava, in finale si lancia nella bocca di fuoco a velocità stratosferica tanto da non riuscire a restare a sinistra della porta in risalita numero due. A questo punto, intelligentemente, opta per una manovra ad “esse” e riprende contatto con la realtà. Da lì in poi il suo è un crescendo di precisione ed eleganza atletica. Rimane concentrata e passa con velocità anche la combinazione 14/15, che viceversa era  costata cara alla spagnola Chourraut in semifinale. Il suo 102,64 è un bottino di guerra che può regalarle tante soddisfazioni. Nessuna atleta dopo di lei riuscirà a migliorarlo. L’unica forse in grado di poterlo fare era Jana Dukatova, ma il suo unico obiettivo era quello di prendere una medaglia senza puntare ad un preciso metallo. Se non lo avesse fatto avrebbe visto del tutto sfumare la possibilità di giocarsi col Elena Kaliska il posto per le olimpiadi. Infatti, come ho già detto, le regole per gli slovacchi su chi dovrà rappresentare questa nazione ai Giochi Olimpici di Londra 2012 sono chiare da tempo
Oggi anche le prove a squadre che si sono disputate con manche unica per problemi di tempo e per timori di acqua alta.
Francesi sul tetto del mondo in C2  e Ceke nelle donne. Come sempre queste gare divertono ed entusiasmano il pubblico riscaldandolo per il grande finale di domani.

Ma come spesso mi accade mi sono fatto prendere la mano per raccontarvi tutto d’un fiato una giornata mitica e che ricorderemo a lungo. Avrei voluto dare spazio anche alle  tante persone che ho incontrato sul campo di gara, per ricordare i vecchi tempi!  Personaggi che vent’anni fa  erano in acqua ad animare la manifestazione o direttamente  interessati in ruoli diversi. Tra loro Elisabeth Micheler, oro nel 1991,  con il marito  Melvyn Jones e le bimbe. Norbert Sattler, Maria Francois Grange, Jiel Zok, Cristina Giai-Pron,  e poi ancora  Carlo Perli e  Lorenzo Modolo giusto per ricordarne alcuni. Evidentemente il richiamo della canoa è troppo forte per resistere e rimane sempre dentro ad ognuno di noi. 

Avrei anche voluto dare spazio al bravo Alex che oggi ho incontrato e che si era sentito accusato per non essere rimasto al campo ad aspettare Molmenti.  Poiché lui, come molti di noi,  non ha il dono dell’ubiquità, aveva giustamente dato priorità alla schiena di Erik che oggi avrebbe gareggiato. E a giudicare dai risultati è stato un ottimo lavoro.

Domani inizio di buon ora, 9,30, per le semifinali con C1 donne, C1 uomini e K1 uomini. Seguiranno finali gare individuali e a squadre.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Tacen, 11 settembre 2010 - semifinali e finali 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom

Johnny Lazzarotto

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #85 il: Settembre 12, 2010, 04:23:44 pm *

maurizio beccafichi

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Daniele Molmenti
* Risposta #86 il: Settembre 12, 2010, 10:47:18 pm *
* Ultima modifica: Settembre 13, 2010, 08:06:19 am da Flavio di CKI *
Complimenti vivissimi al nostro atleta e a tutto il suo staff. E' un piacere per chi ama questo sport vederlo danzare tra i flutti. Andate a vedere su you tube  "Upstream gates with Daniele Molmenti".
Per i giovani che si avvicinano all'alto corso: Imparate a pagaiare in acqua piatta, partite dallo slalom e occhio alla sicurezza sempre.
Bravi tutti.
Maurizio Beccafichi

Ettore Ivaldi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #87 il: Settembre 13, 2010, 03:49:16 pm *
Fuori dalla casa viaggiante questa mattina di buon ora c’era la nebbia ad aspettarmi. Il primo pensiero è stato quello che l’estate ormai stava finendo, ma ho cercato di allontanare questa brutta sensazione. Mi aspettava una giornata molto intensa e soprattutto carica di emozioni. Lo sport è gioia e una finale di un campionato del mondo ha profumi, sapori, luci e contorni  che devono essere assaporati senza distrazioni e soprattutto senza rimpianti. E così,  arrivato al campo da slalom, ho capito che eravamo all’atto finale, all’ultima grande giornata di canoa di una stagione che è stata vissuta molto intensamente. Per fortuna il sole, dopo la consueta ricognizione del percorso con il mio atleta irlandese, ha fatto la sua comparsa  già alto nel cielo, rassicurandomi così  per  resto della giornata.

Poi è successo tutto di corsa, tutto così freneticamente, tutto così intensamente che si fa fatica, a motori ancora caldi,  a ricordare ogni dettaglio, ogni particolare che sai che ti resterà nel cuore a lungo e che puntuale nel tempo uscirà per farti compagnia o per animare le serate al club o con gli amici. Storia di oggi, storia quindi da raccontare per condividerla e amarla, ringraziando fin da ora tutti coloro che l’hanno scritta con fatica, con determinazione, con caparbietà e con tanta passione.

Il numero uno, il re, l’imperatore è lui: Daniele Molmenti! Lui  non supera il metro e settanta. Quando parla non scandisce bene le parole, ma parla con tutti, perché tutti lo conoscono. Il suo punto di forza è la determinazione con cui crede in se stesso. Chi poteva battere oggi Molmenti se non Molmenti stesso?  Oggi ha dato prova anche di tanto sangue freddo quando, in più di un’occasione, si è trovato a fare i conti con situazioni decisamente rischiose, ma risolte con facilità e con una eccellente maestria tecnica. In semifinale tocca la porta numero due e suona il campanello d’allarme. Non gli sono concessi altri errori, anzi deve accelerare quanto più possibile  gli sia consentito fare per poter restare in gioco. In finale parte per quinto e dopo 91 secondi esatti blocca i cronometri  all’arrivo mettendo vicino al tempo il numero uno:  è lui che conduce la classifica provvisoria! Kauzer, l’idolo di casa, parte alle sue spalle. Vola nella prima parte, sembra essere il Kauzer invincibile del 2009. All’entrata della porta 17 però arriva troppo presto e, per cercare di evitare il fattaccio, si stampa sulla coda della sua canoa con il busto. Il buon Peppino D’Angelo, giudice su quella combinazione,  non ha però dubbi. La sua mano aperta chiude il cuore a Peter  Kauzer e alle migliaia di persone accorse ad ammirarlo. Cala il buio e il silenzio. Fa tornare il sorriso ai tanti sostenitori sloveni qualche minuto più tardi Jure Meglic che agguanta un bronzo che ha tanto di salvatore della Patria.
In finale ci era arrivato  anche il bolognese Stefano Cipressi che, con il suo ottavo posto e il bronzo a squadre,  conferma il valore dei kayak italiani, ma so di non dire nulla di nuovo o di sconcertante, è solamente tutto il resto che manca!
Il re è certamente Molmenti, ma l’eroe di giornata è Atanas Nikolovski che si è tolto una bella soddisfazione. Il macedone infatti aveva passato le batterie per il rotto della cuffia arrivando 39esimo davanti solo a Benjamin Boukpeti che, dopo le olimpiadi, non è certamente riuscito a mantenersi ad altissimi livelli. Per Atanas  quindi sembrava un mondiale destinato a chiudersi dopo la semifinale e invece il suo eccezionale tempo di 92,15 gli ha permesso addirittura di vincerla e di sperare nel  colpaccio. In finale il bravo macedone però non mantiene la lucidità di una discesa senza responsabilità e incappa in tre tocchi. Finirà settimo nell’unica finale centrata della sua carriera sportiva. Il miglior risultato per lui era il 19esimo posto ai giochi olimpici del 2008.

Grande e bella gara anche nella canadese monoposto con un Tony Estanguet che si riconferma campione del mondo davanti al solito Michael Martikan. Un duello che ha veramente dell’epico e che non ha intenzione di  rallentare la sua corsa verso la leggenda di due pagaiatori che sembrano agli antipodi, ma che in realtà sanno animare e entusiasmare come pochi altri. Il bronzo è rimasto in Spagna. Infatti dopo il terzo posto di Ander Elosegui  nel 2009 arriva il terzo posto del suo compagno di squadra  Jordi   Domenjo. Quest’ultimo è un catalano di Seu ed è un tipo decisamente particolare. La sua tecnica è sopraffina così come il suo fisico decisamente potente e dinamico. Tutte combinazioni che hanno portato ad una medaglia importante non solo per lui, ma per tutto il movimento iberico.
Le donne della canadese hanno disputato il loro primo campionato del mondo ufficiale dopo la prova sperimentale dello scorso anno a Seu d’Urgell.  Ad aprire quindi la lista delle campionesse del mondo in C1 slalom sarà da oggi Jana Dukatova che ha messo in fila due australiane e cioè Guinea e Jessica Fox.

La casa viaggiante, al termine dell’ultima  gara di stagione  e della doverosa festa di chiusura,  si è ricaricata di tutto e tutti, ha preso la via di casa e ora per qualche tempo si rigenererà  nell’amata città natale.

Come tutte le avventure anche “on the road on the wave” ha avuto un inizio, e più precisamente il  7 maggio  mentre la fine, per me,  arriva giusto oggi.

Il cantastorie saluta e ringrazia per essere rimasti con lui a fargli compagnia nel suo lungo peregrinare tra allenamenti e  gare di coppa, europei o mondiali. Lui ha sentito la vostra importante presenza, sempre molto discreta, ma molto numerosa e calorosa.

La speranza poi è quella di essere riuscito a far conoscere  un pochino  di più questo mondo fatto di porte, acqua, canoe, pagaie, sorrisi, abbracci e baci. Di campioni, di atleti, di allenatori, di gente comune che comunque rende grande la CANOA.

“Ho imparato a sognare,
quando inizi a scoprire
che ogni sogno
ti porta più in là
cavalcando canoe,
oltre muri e confini
ho imparato a sognare da là
Quando tutte le scuse,
per pagaiare son buone
quando tutta la vita
è una bella canzone
...
C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”
[/i]
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi


Tacen, 12 settembre 2010 - 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom


P.S. qui trovate un confronto interessante sulla gara dei C2
http://www.youtube.com/watch?v=yQahbK7qtgg&feature=channel

maqroll

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #88 il: Settembre 13, 2010, 04:37:25 pm *
Io ho molto gradito sempre anche oggi (la nota è un caffè ristretto) ma che profumo il post scriptum!

Thanks a lot!

Fra CKfiumi

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Re: On the Road on the Wave!
* Risposta #89 il: Settembre 14, 2010, 09:48:44 am *
Grazie Ettore per questi bellissimi racconti.
Mi sembra che il numero dei lettori testimoni l'affetto e l'interesse.

Adesso ci sarebbero i campionati italiani slalom a Valstagna da raccontare...

Ciao
Francesco