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padre e figlio
Giuseppe Piscitello:
ciao, scusami se mi intrometto, ma la sicurezza in acqua prima di tutto. Di sicuro un giubotto salvagente è d'obbligo, anche se l'acqua è piatta un brusco movimento ti può portare ad un ribaltamento e quindi devi essere pronto ad affrontare quelle che potrebbe diventare un'emergenza.
Io prima di prendere "il largo" farei fare al ragazzo delle prove di uscita dal kayak, perchè se non si è abituati non è piacevole ritrovarsi a testa in giù in acqua.
Il corso lo farei ancora prima perchè almeno i fondamentali come uscita dal kayak, salvataggio, ed autosalvataggio devono essere parte della cultura di chi pratica questo sport.
stefano caprile CCN:
Io ho portato due figli in canoa gradualmente, dalla tenera età, prima su lago, poi sul Ticino, poi su acque più mosse. Se vuoi qualche consiglio, ti dico la mia esperienza:
fase 1: insegnare ai figli a nuotare come pesciolini, a fare capriole sott'acqua e quindi massima confidenza.
fase 2: portarli in lago. Ovviamente d'obbligo il salvagente, non allontanarsi a più di 10 metri da riva (perchè nell'acuqa fredda non si resiste a lungo a mollo). Se l'acqua è fredda prendigli una muta, al Decathlon le trovi a 25 euro. Appena in acqua prova di ribaltamento ed uscita dalla canoa. L'ideale è farla come un gioco, magari tipo "battaglia navale" giocando a rovesciarsi.
Nessuna pinnetta. I ragazzi imparano in fretta a mandare la canoa diritta. Non pretendere di fare giri lunghi le prime volte, meglio imparare a pagaiare davanti ad una spiaggia.
fase 3: giro più lungo insieme (il Mont'orfano sono 3/4 ore di pagaiata.... aspetta un po' a proporglielo)
fase 4: nuotate in Valsesia attraversando a nuoto la corrente, entrando nelle morte ed uscendone, lasciandosi trasportare giù per rapide facili. Ovviamente con muta, casco e salvagente. Serve ad evitare panico in caso di bagno in fiume.
Fase 5: portarli in Ticino ed insegnargli a fare traghetti, uscite in corrente, entrate in morta.
Fase 6: portarli in Sesia quando c'è poca acqua e fare prove di cravatta, lasciandosi spingere contro ai sassi e dando pancia alla corrente.
Spero che la mia esperienza possa esserti utlie.
Quando cominci a fare giri lunghi, portati una coda di vacca, non si sa mai che ti capiti di dover "rimorchiare" un figlio esausto......
Ciao,
Ste
Giorgio Jandolo Cossu (JC):
Aggiungo altre FAsi ;):
Fase 2.1: portarlo al mare (probabilmente al lago è lo stesso) quando c'è qualche onda e non la mareggiata :D) per farlo abituare a reagire e per fargli fare piccoli surf verso riva.
Fase 4.1: abituarlo sin da subito a prendere una corda da lancio con un minimo di corrente (attenzione a come spiegargli di mettere la corda sulla spalla opposta a quella della riva da cui si fa la trazione perché i bambini hanno la simpatica propensione ad arrotolarcisi dentro :o). Io glielo fatto fare l'anno scorso in Ardeche e si è divertito come un matto ... non solo: ad un certo punto si è perso una scarpa e se l'è recuperata da solo nuotando in corrente, dopodiché si è attaccato alla corda.
Fase 7: (anche anticipabile): non perdere nessuna occasione per segnalargli eventuali difficoltà che si potrebbero presentare in fiume indicandogli da subito i pericoli sostanziali in modo didattico e senza ovviamente allarmarlo (es. artificiali, salti, nicchie, buchi, ...) ... a tal proposito l'ignoranza (e forse anche l'incoscienza) dei giovanissimi purtroppo esiste: proprio nel we passato a valle dell'orrido del Maggia un ragazzino sui 15 anni in costume da bagno ha deciso di fare un traghetto a nuoto appena a monte di una rapida e, ovviamente, è stato trascinato giù con stupore e spavento del suo amico che non lo vedeva, ma soprattutto con ancor più grande stupore delle sue tibie che ne sono uscite parecchio tumefatte (ed è andata bene così) ;) ... intanto 200 m. più a monte portavano via uno dall'orrido con l'elicottero, ma lì è la norma ...
Fase 8: Salto in un impraticabile a scelta ... SCHERZOOOOOOOOOOOOOO ;D ;D
PS: Ovviamente quasi tutte le variazioni sul tema sono valide ... ;)
Ciao
Giorgio (JC)
--- Citazione da: stefano caprile CCN - Giugno 04, 2009, 11:41:58 am ---Io ho portato due figli in canoa gradualmente, dalla tenera età, prima su lago, poi sul Ticino, poi su acque più mosse. Se vuoi qualche consiglio, ti dico la mia esperienza:
fase 1: [...]
fase 2: portarli in lago. Ovviamente d'obbligo il salvagente, non allontanarsi a più di 10 metri da riva [...]. Appena in acqua prova di ribaltamento ed uscita dalla canoa. [...]
fase 3: [...]
fase 4: nuotate in Valsesia attraversando a nuoto la corrente, entrando nelle morte ed uscendone, lasciandosi trasportare giù per rapide facili. Ovviamente con muta, casco e salvagente. Serve ad evitare panico in caso di bagno in fiume.
Fase 5: [...]
Fase 6: [...]
Spero che la mia esperienza possa esserti utlie.
Quando cominci a fare giri lunghi, portati una coda di vacca, non si sa mai che ti capiti di dover "rimorchiare" un figlio esausto......
Ciao,
Ste
--- Termina citazione ---
Claudio F.:
Grazie, ragazzi, farò tesoro di tutti i vostri consigli.
Per il momento gli sto facento fare un pò di pratica sul lago, e proprio ieri c'era un minimo di onde, giusto per cominciare a capire che l'acqua si muove e bisogna saperla seguire.
Lui nuota piuttosto bene, ma il salvagente è d'obbligo.
Per quanto riguarda il fiume credo che aspetterò ancora parecchio, e prima di tutto prevedo il corso tanto per lui che per me.
Per ora lo sto facendo impratichire con la pagaia, facendogli capire dove può riparmiare energia (si stanca moltissimo pagaiando di forza anche quando non serve) e come fare per evitare di girarsi di continuo. Una difficoltà è quella di insegnargli a ruotare le spalle, non lavorare solo di braccia, ma sono istruttore di TaiChi, e ne so qualcosa di questo ostacolo.
E' proprio alle prime armi (volendo guardare pure io) ma mi sembra già ben impostato. Ci stiamo divertendo, e questo, con la dovuta attenzione alla sicurezza, mi pare la cosa migliore.
Buona settimana a tutti.
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