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Tecnica di pagaiata kayak

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Gianfranco Guglielmi:
ciao Silvano.
sbagli , e` una questione di fulcro. Nelle  prove che fai, il fulcro e` l'appoggio sulla sedia, risulta quindi ovvio che il movimento dx sia compensato da uno a sx. Nel caso della pagaiata il fulcro sta` nell'acqua, dove viene "agganciata" la pala.Riprova.
Ciao Frankguglielmi - Polisportiva Verbano

silvano:

--- Citazione da: Gianfranco Guglielmi - Marzo 06, 2009, 10:22:38 am ---ciao Silvano.
sbagli , e` una questione di fulcro. Nelle  prove che fai, il fulcro e` l'appoggio sulla sedia, risulta quindi ovvio che il movimento dx sia compensato da uno a sx. Nel caso della pagaiata il fulcro sta` nell'acqua, dove viene "agganciata" la pala.Riprova.
Ciao Frankguglielmi - Polisportiva Verbano

--- Termina citazione ---

Ciao Frank
Non credo sia una questione di fulcro: esso è sempre in acqua e sulla pala che aggancia ed essere seduti nella sedia è come esserlo nel seggiolino; anche la torsione del corpo è sempre dalla parte della passata ma cambia solo la spinta e l'allungamento della gamba.
Per quanto riguarda la torsione, è poi facile dimostrare che essa è addirittura maggiore sollevando la gamba dalla parte della passata anziché allungandola.
Dimostrazione. Mettiamoci in piedi, coi piedi leggermente allargati. Graviamo il peso del corpo solo sul piede dx (simula la spinta e l'allungamento della gamba dx nella pagaiata) sollevando leggermente il ginocchio sx; mettiamo le braccia a croce e giriamoci a dx (passata della pala a dx) con le braccia a croce; torciamo il busto il più possibile e con lo sguardo guardiamo fin dove arriva la mano dx dietro a noi; nello stesso tempo osserviamo lo sforzo che il nostro corpo fa nella torsione.
Ora facciamo lo stesso movimento del corpo, verso dx, sempre con le braccia a croce, gravando però tutto il peso del corpo sul piede sx sollevando leggermente il ginocchio dx. Seguiamo ancora la mano dx e vediamo fin dove ora arriva rispetto a prima. Osserviamo anche lo sforzo nella torsione, molto minore rispetto prima.
Ora facciamo lo stesso movimento con le braccia a croce da seduti coi piedi fermi ad es sul muro: giriamoci a dx allungando prima la gamba dx e poi invece allungando la sx e sollevando la dx.
Divertiamoci a osservare lo sforzo del corpo nella torsione e a vedere fin dove arriva la mano dx, prima in un caso poi nell'altro.

ps Queste sono comunque solo considerazioni per stimolare la discussione sviscerare la teoria. Nessuna pretesa.

maurizio bernasconi:
Mi scuso in anticipo per la lunghezza e la futilità del messaggio e ne sconsiglio la lettura… Caro Silvano sei simpatico a insistere, così facendo hai forse sollecitato quelli che sbirciano e non danno il loro contributo. In generale trovo intelligente (anche se un po’ accademico) mettere programmaticamente in discussione tutto quanto anche perché capita, ma è raro, che la novità vada persino a segno. La tecnica della pagaiata è il nostro tesoro e stupisce che non si sviluppino più discussioni in tale direzione. Forse per questo prendono corpo idee astruse. Sarebbe risolutivo suffragare le tue teorie con un bel 3 e 40 sui mille metri, non ci hai pensato? Ma siccome sospetto che tu voglia divertirti con le facezie faccio qualche osservazione, per passatempo. Prima cosa dovresti osservare meglio il gesto del camminare! Le spalle non ruotano poi tanto, quello che si nota è piuttosto lo slancio equilibratore delle braccia. Quella “naturale” che gioverebbe esaminare, è la camminata dell’orangutan, il quale poggiando il dorso della mano a terra mette lì il fulcro (eccolo il fulcro). Vedrai che l’orangutan porta il peso e la torsione delle spalle all’incirca come il kayakista (o viceversa, in certi casi). Quanto al pugno, quello del boxeur, sappi (può sempre venir buono!) che un colpo di qualche effetto parte dalla spinta del piede corrispondente (corrispondente vuol dire dallo stesso lato). La seggiola della quale ti servi negli esperimenti non possiede tutte le caratteristiche necessarie per ottenere una simulazione soddisfacente, soprattutto manca del puntapiedi. Per inciso, non è che tu guardi le cose s/d nello specchio? Scusa, ritiro la domanda. Dovresti pensare alla gamba che si allunga in termini di spinta sul puntapiedi, non di alta/bassa o lunga/corta). Per mettere la pala in acqua ben avanti all’attacco occorre piegare il ginocchio dello stesso lato. La potenza dell’attacco, che è (senza entrare in dettagli) una fase cruciale del gesto, deriva in buona parte proprio dalla tempestiva spinta sul puntapiedi. Alla fine della passata in acqua, la torsione della colonna si avvicina già abbastanza ai suoi limiti funzionali quando la pagaiata è corretta. Spostare il bacino dalla parte opposta, oltre che inutile e impossibile, potrebbe risultare distruttivo dei dischi lombari e dorsali. Ti consiglierei anche di osservare l’impostazione del C1 olimpico laddove il bacino, in modo visibile, ruota in sintonia con la pala in acqua. Tu insegni (come fanno quasi tutti, parrebbe), ma come fai a insegnare una cosa in cui non credi e della quale non capisci l’interna necessità? Perdona la curiosità; quale brevetto hai ottenuto? Visto che reclami risposte scientifiche ti dirò che le scienze naturali sono, se vuoi, strategie predisposte a osservare il mondo per trarne delle generalizzazioni applicabili in seguito. Ai corridori etiopi non serve un manuale per correre. Per imparare a pagaiare occorre pagaiare… (e direi che occorre farlo con un kayak stretto e veloce, ma non cerco polemiche). Si compiono molti atti durante la giornata senza averli appresi dai manuali. Dunque è la scienza, eventualmente, che impara dall’osservazione della giusta pagaiata, non il contrario. Solo in un secondo momento la cosiddetta "scienza" potrà restituire le informazioni che ci servono, nella forma appropriata. Quello che ci dirà, potrà essere convincente, al caso, ma non misticamente assodato per il solo fatto che è espresso in termini scientifici. Anche osservare i bambini che pagaiano in modo spontaneo risulta istruttivo. Ti ringrazio comunque per aver sollevato un argomento. Qualcosa mi dice che insisterai nella teoria, dico subito che lo troverò spiritoso anche se leggermente diabolico. Se riuscirai a fare 3 e 40 sui mille comunque fammelo sapere, auguri. maurizio     

silvano:

--- Citazione da: maurizio bernasconi - Marzo 06, 2009, 10:20:32 pm --- Quanto al pugno, quello del boxeur, sappi (può sempre venir buono!) che un colpo di qualche effetto parte dalla spinta del piede corrispondente (corrispondente vuol dire dallo stesso lato).

--- Termina citazione ---

Ciao Maurizio.
In questi giorni non ho tempo per rispondere nel dettaglio.
Quoto solo questa citazione per dirti che almeno in questo sei d'accordo con me. :D
Dò solo uno spunto: come ho cercato di esporre nell'esempio sulla torsione, è solo una questione di dove si fa gravare il peso del corpo (nel sedere sul seggiolino) quando si fa la pagaiata.

alfonso barnabeo:
Caro Silvano, devi provare a pensare alla torsione del bacino!
Se provi a simulare la pagaiata ti accorgerai che alla spinta col piede destro corrisponde una torsione del bacino (ovvero la parte destra di esso si sposta all'indietro).
Possiamo dividere la singola pagaiata in 3 fasi: nella prima utilizziamo la torsione del busto (che parte proprio dal bacino), nella seconda utilizziamo i muscoli dorsali, e nella terza fase (molto corta) concludiamo la passata con il bicipite e curiamo l'estrazione.
Ora cerca di analizzare la prima fase (torsione del bacino), noterai che per ruotare il bacino e fare in modo che ruoti dalla parte in cui stai pagaiando deve corrispondere una spinta con il piede dallo stesso lato.
Spero queste poche righe possano aver spiegato il motivo per cui spingiamo col piede dallo stesso lato in cui tiriamo con il braccio.
Saluti,
Alfonso

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